Cosa fare in caso di decesso?
Disbrigo pratiche
Il decesso di un familiare oltre a dolore e sconforto arreca ai congiunti anche una serie di incombenze e obblighi attraverso le quali non sempre è semplice destreggiarsi. Le nostre onoranze funebri a Nola sono disponibili a fornire tutto l’aiuto e il sostegno necessario, al fine di sollevare il più possibile i propri clienti da ogni onere e consentire loro di elaborare più serenamente il lutto.Prima di tutto è essenziale stabilire il luogo in cui si è verificato il decesso e poi attuare il comportamento adeguato. Le situazioni normalmente rientrano in tre casistiche:
Decesso in abitazione privata
Decesso in ospedale o istituto di cura
Decesso in luogo pubblico o aperto al pubblico
Decesso in abitazione privata
Se il familiare è deceduto in abitazione privata, il primo passo è confermare l’avvenuto decesso. In tal caso, si può contattare il servizio di emergenza (112). Nel caso in cui ci siano dubbi, è possibile informare anche le nostre onoranze funebri a Nola e noi ci occuperemo di:
Avvertire il servizio di guardia medica, se il decesso si è verificato di notte
Avvisare il medico curante, se la morte è avvenuta di giorno (dalle 8:00 alle 20:00). Successivamente, fissata l’ora della morte, si compilerà il modello ISTAT
Informare il medico necroscopo che rilascerà l’ultimo certificato che deve essere consegnato al comune ove si è verificata la morte del familiare, per ottenere l’autorizzazione alla sepoltura
Decesso in ospedale
Se il congiunto è invece deceduto in una struttura ospedaliera, il personale sanitario si occuperà di compilare i documenti, ma solo quelli sanitari che andranno poi consegnati al comune.
Decesso in casa di riposo o altra struttura privata
Se la morte del familiare è avvenuta in una casa di cura o di riposo, potete contattare la nostra impresa di servizi funebri a Nola e saremo noi a gestire i primi adempimenti burocratici necessari. Il defunto sarà poi trasportato all’obitorio dell’ospedale oppure in abitazione privata o ancora trasferito in una casa funeraria, prima dello svolgimento del rito funebre.
Decesso in luogo pubblico
Se la morte di un familiare è sopraggiunta in modo violento o improvviso ed è avvenuta in luogo pubblico, si deve informare l’autorità giudiziaria. Terminati gli accertamenti necessari, sarà rilasciata l’autorizzazione allo spostamento del corpo e i congiunti potranno organizzare il funerale. In questi casi, la salma viene condotta all’obitorio comunale per eseguire i controlli necessari per legge.
Una volta stabilito il luogo è il momento di passare ai successivi adempimenti previsti per legge. Di seguito, elenchiamo i più importanti.
Successione
La successione in caso di decesso di un familiare prevede il subentro di un individuo nell’insieme di rapporti giuridici patrimoniali di un soggetto deceduto. Entro un anno dalla morte di un congiunto, se questi possedeva beni immobili si deve consegnare all’agenzia delle entrate la dichiarazione di successione. Ci sono due tipi di successione: testamentaria e legittima. Quella testamentaria, come dice il nome stesso, ha luogo quando il defunto ha redatto un testamento. In tal caso, l’eredità sarà gestita secondo le disposizioni presenti nel documento. Quella legittima, invece, ha luogo se il defunto non ha lasciato un testamento. In questo caso, il patrimonio sarà trasferito agli eredi in base al grado di parentela fissato dalla legge. Se il defunto non era coniugato e non aveva figli, il suo patrimonio sarà trasferito ai successori entro il sesto grado, seguendo ordine e quote fissate dal Codice Civile. Se non ci sono successori entro il sesto grado, l’eredità passerà allo Stato. Gli eredi possono:
Accettare la successione
Rifiutare la successione
Accettare la successione con beneficio di inventario
Se esistono successori incapaci o minorenni è necessario chiedere l’autorizzazione del giudice. L’erede che ha accettato la successione si assume l’onere dei debiti contratti dal familiare deceduto. L’erede che rifiuta la successione non disporrà dei beni del defunto, ma non dovrà neppure far fronte ai suoi debiti. Se l’erede accetta la successione con beneficio di inventario, entro tre mesi dal giorno del decesso del congiunto, il cancelliere del tribunale competente o un notaio dovrà redigere l’inventario, cioè l’elenco di debiti e crediti del defunto.
DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE
Entro un anno dall’apertura della successione, gli eredi devono inviare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. Sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione:
Gli eredi, tutti i chiamati all’eredità, i legatari o i loro rappresentanti legali
I rappresentanti legali dei successori o dei legatari
Coloro che sono immessi nel possesso del patrimonio, in caso di assenza del deceduto o di dichiarazione di morte presunta
Gli amministratori dell’eredità
I curatori delle eredità giacenti
Gli esecutori testamentari
T trustee (fiduciari che amministrano o che agiscono per conto di altri)
Non si è obbligati a presentare la dichiarazione di successione se:
La successione è trasferita al coniuge e ai familiari in linea retta (figli, nipoti o genitori) del deceduto
L’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro
Nell’attivo non ci sono beni immobili o diritti reali immobiliari
Testamento
Il testamento permette a un soggetto di fissare il modo in cui suddividere il proprio patrimonio dopo il suo decesso. Grazie a tale documento si possono gestire i propri beni liberamente, solo se non ci sono familiari prossimi. Se invece il testatore ha parenti stretti, può decidere solo per una parte del proprio patrimonio. Il testamento è un atto personale e si può annullare in qualsiasi momento. Il nostro ordinamento giuridico contempla tre tipologie ordinarie di testamento: olografo, pubblico, segreto. Il testamento sarà pubblicato presso un notaio dopo la morte del testatore. La pubblicazione consente a familiari, chiamati all’eredità ed eventuali creditori di conoscere il contenuto del testamento.
Pensione
In seguito al decesso di un congiunto si deve informare l’istituto previdenziale e si può richiedere la pensione diretta per il coniuge oppure la riscossione di quanto maturato, per chi ne ha diritto. Per la pensione INPS è obbligatorio avvisare le anagrafi comunali che, non oltre le 48 ore dopo il decesso di un soggetto, devono informare telematicamente o direttamente l’INPS. Dal 1° gennaio 2015, entro 48 ore dal decesso di un individuo, i medici necroscopi devono inviare il certificato di accertamento di morte all’INPS e al Comune. La pensione diretta o di reversibilità spetta ad alcuni congiunti, se il defunto percepiva già una pensione oppure ne aveva maturato il diritto. La pensione diretta può essere richiesta da:
Il coniuge, anche quello separato, prima della sentenza di separazione e se il defunto era iscritto all’ente previdenziale
Il coniuge separato con addebito e quello divorziato (solo a certe condizioni)
I figli minorenni (naturali, legittimi, legittimati, adottivi o riconosciuti legalmente)
Gli studenti di scuola media superiore (tra i 18 e i 21 anni) disoccupati, a carico del genitore defunto
Gli studenti universitari disoccupati, a carico del deceduto (limitatamente alla durata del corso legale di laurea e non oltre i 26 anni)
Gli inabili di qualsiasi età, a carico del genitore deceduto
I nipoti minorenni equiparati ai figli legittimati, a carico del deceduto.
Banca e istituti di credito
Se il defunto possedeva conti correnti, azioni, depositi titoli, fondi di investimento, obbligazioni, ecc., i familiari devono informare l’istituto bancario o quello postale della morte, ed è obbligatorio presentare il certificato di morte e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Detrazione spese funebri
È possibile richiedere la detrazione d’imposta del 19%, l’anno successivo a quello in cui si sono sostenute le spese per il funerale.